Nella pillola di bait guru precedente ci siamo lasciati con il dubbio di riuscire a cuocere grossi quantitativi di boilie in poco tempo, esigenza questa comune a chi pastura pesantemente.
Diciamo che si possono cuocere a vapore contemporaneamente molti chilogrammi di esche, decisamente molte di più di quelle che si possono trattare ben con la bollitura.
Ovviamente il mix deve essere adatto alla produzione e lavorazione "di massa" e sarà quindi una miscela ben omogeneizzata e micronizzata, composto da ingredienti nutritivi non troppo delicati sul piano della termostabilità.
In poche parole i birdfish e fish mix della famiglia "ECO" trattati negli omonimi capitoli del sito, ben si adattano a questo tipo di esigenze.
Sintetizzando , pochi ingredienti idrosolubili , buona quantità di proteine di pesce, carne o lievito e una base ricca di amidi.
Le attrezzature cambieranno e la pentola verrà sostituita da un ben più capiente bidoncino in acciaio dotato di coperchio, nel quale alloggiare anche 7-8 cestini di generose dimensioni.
Il fornello monofiamma sarà del tipo da "sagra paesana" con una capacità di fuoco in grado di portare a bollore e mantenere i litri di acqua caricati nel vaso.
Per il resto useremo la solita campanella per distanziare il primo cesto, tenendolo come al solito ad almeno 5 cm. dall'acqua che bolle.
A circa 2\3 del bidone , verso il coperchio, praticheremo un piccolo foro per inserire un termometro a spillo che ci permetta il controllo della temperatura interna del vapor.
Il processo di cottura di molteplici strati di esche prevede però di inserire le stesse già dall'inizio con acqua fredda, monitorando la temperatura interna di una boilie campione in cui avremo inserito una sonda con sensore a cavo, acquistabile per poche decine di euro fra i modelli destinati al controllo della temperatura della carne quando cuoce in forno.
Questo procedimento è possibile solo per diametri da 20 millimetri a salire (fino ad un max di 40 mm.)in quanto sarebbe molto difficile inserire l'ago del sensore in palline di piccolo diametro.
Ricapitolando , mettiamo l'acqua alla base del bidone, posizioniamo il vaso di terracotta sul fondo come distanziale ed impiliamo i cestini nel contenitore, inserendo la sonda di temperatura in una boilie di controllo, posta verso il coperchio nel penultimo cestello.
A questo punto chiudiamo il tutto e accendiamo il fuoco , portando l'acqua a ebollizione.
In genere un'esca birdfish è cotta quando il centro raggiunge i 60°C, ma questo dato può ovviamente differire da miscela a miscela, per questo motivo, se ho 40 kg. di esche rullate pronte da cuocere, mi conviene fare una prova con una decina di boilie , poste nel penultimo cestino, di cui una monitorata con la sonda ed estraendone una alla volta a partire dai 50°C (quindi una a 50, una a 60 e una a 70 ) per verificare con precisione tagliandola , per poi essere molto preciso quando mi troverò a gestire il grosso.
Segnando le temperature per ogni tipo di miscela che intendo realizzare, avrò una pratica e personale tabella che mi permetterà di raggiungere la perfezione in ogni cottura successiva.
L'errore più comune che può succedere è di estrarre le esche troppo crude, a quel punto come si rimedia?
Nessun dramma, basterà riportare l'acqua a ebollizione e reinserire i cestini per dare ancora 1-2 minuti di cottura .
Con le tipologie di mix ideali per le grosse produzioni e pasture, qualche attimo in più di cottura non può produrre nessun particolare danno, quindi non è il caso di farsi troppi problemi.
Se invece mi trovo a gestire costosi "esperimenti" ricchi di proteine del latte e idrolizzati, meglio non rischiare e cuocere poche boilie per volta.