Ripropongo una ricetta da me inventata sul finire degli anni novanta e presentata al pubblico con un video girato nel 2006, che nella sua prima versione su You Tube, ha avuto più di 150.000 visualizzazioni, ma che nonostante l'età rimane attualissimo!
(Guarda il video cliccando qui)
Si tratta di una rivisitazione della cara e vecchia polenta di mais, una delle pasture più arcaiche, o per dirla alla moderna "Vintage" sempre efficaci.
La polenta di mais si trova in commercio in blocchi già pronti e confezionati (utilizzati per il barbeque) che si possono acquistare a prezzi molto convenienti nei discount, si scartano e si gettano in acqua così come sono, con una praticità d'utilizzo invidiabile per molti altri prodotti venduti nei negozi di pesca.
Questa che propongo io è una polenta elaborata, farcita di particles, realizzata anche con ingredienti usati nelle boilie che utilizzeremo a pesca, e quindi più reattiva e stimolante rispetto all'analogo realizzato solo con la farina di mais.
Gli ingredienti di base sono appunto la farina di mais, che può essere acquistata in sacchi da 25 kg. a prezzo inferiore all'euro al kg. nella versione normale, per salire fino a 1,5 euro per la versione precotta che cuoce in 10 minuti, facendoci risparmiare almeno mezz'ora di preparazione (ognuno dia il valore che crede al tempo risparmiato)
serviranno anche un chilogrammo di zucchero ogni 5 kg. di farina , 500 grammi della farina caratterizzante delle esche che usiamo (pesce, arachide, birdfood , fegato ecc.) sempre ogni 5 kg. di mais e infine dei semi (particle) che possono essere selezionati in funzione del grado di tenuta che vogliamo ottenere con il prodotto finito.
Se inseriamo semi di piccole dimensioni oleose, tipo canapa (scelta migliore), niger, scagliola ecc. otteniamo delle particelle che si staccheranno poco per volta, che renderanno però il composto meno resistente alla corrente e al disturbo del pesciolame.
Se invece usiamo il riso, magari nella forma definita "rotture di riso" destinata all'alimentazione del cane e poco costosa, aggiungeremo un forte amido che permetterà di raggiungere una consistenza molto più forte per l'uso in piena corrente.
Si possono aggiungere anche pane secco, pastoncino, il mix completo per le boilie e tutto un insieme di ingredienti usati per comporre le pasture, ma questo alza il costo finale che invece vuole essere mantenuto piuttosto basso per poter lavorare sul volume. Ognuno ovviamente ci metterà del suo prendendo spunto da questo mio scritto.
Per la parte liquida si usa acqua, ideale sarebbe quella che rimane dalla cottura per bollitura delle boilie, che quindi contiene già una parte di attrattivi delle palline e magari è già calda e ci fa risparmiare tempo (realizzando la polenta subito dopo aver cotto le palline), oppure acqua di fermentazione del mais e delle granaglie.
Considerate che servono circa 3 litri di acqua per ogni chilogrammo di farina.
Nell'acqua si possono aggiungere, oltre allo zucchero già indicato, degli insaporitori, come il brodo granulare, il glutammato(dado da cucina) , le salse di pesce fermentato, la salsa di soia e gli aromi utilizzati per fare le boilie , nel dosaggio indicato per 1 kg. di mix, distribuito su 5 kg. di farina di mais.
Il processo è semplice, si versano gli ingredienti liquidi nell'acqua, insieme allo zucchero, e si porta il tutto ad ebollizione, a questo punto si versano la farina di mais a pioggia, attenti a non fare grumi, e gli altri solidi che abbiamo deciso di inserire nella composizione, semi inclusi.
La cottura è piuttosto lunga e ci vogliono almeno 30 minuti perchè gli amidi del mais si trasformino e possano esercitare un azione meccanica sul composto, mentre se usiamo farina precotta, il tutto si riduce ad un terzo, circa 10 minuti.
Nel caso dell'utilizzo della precotta, non si possono inserire semi troppo grossi o il riso, perchè quest'ultimo non riuscirebbe a cuocere e quindi a legare. In questa forma più fast, conviene restare sulla ricetta classica con canapa.
Durante le fasi finali della cottura, dopo almeno 15 minuti che il composto bolle, si possono introdurre anche boilie, le stesse che useremo in pesca, che verranno così inglobate nel composto e cederanno un pò della loro attrazione alle farine stesse.
Il quantitativo ideale , non supera i 100 grammi di palline per ogni kg. di farina di mais.
Una volta cotta la polenta, lasciata raffreddare una mezz'oretta nella pentola, dobbiamo trasferirla prima che diventi solida nei contenitori che useremo come stampi.
io ho sempre usato secchi squadrati da 5 kg. di capacità, creando blocchi delle dimensioni di quello che vedete nella foto iniziale, un quantitativo ideale per essere calato intero, a d inizio pescata, su ogni terminale in caso di calate in lago e di pescate della durata di più giorni, oppure per essere calato singolo, qualche metro a monte dello spot, all'inizio delle pescate in fiume.
Logicamente ognuno può scegliere il formato e dimensione più consono. se servono delle palle, si possono ottenere inserendo la polenta ancora tiepida nei sacchettini di nailon, per poi chiuderli nella dimensione desiderata creando un po di pressione.
Dopo due giorni nel secchio, la polenta è dura a sufficienza per essere usata subito.
Se ho necessità di conservazione più a lungo, si consiglia il congelatore per i blocchi più piccoli, mentre i secchi più grossi vanno stabilizzati nel seguente modo:
coprire la superficie della polenta nel secchio con un paio di centimetri di acqua nella quale avremo aggiunto, per ogni litro, 200 ml. di aceto (un aceto qualsiasi anche a prezzo) e 5 grammi di sodio benzoato, un conservate antimicrobico.
In questo modo avremo creato una sorta di barriera che separa il prodotto sottostante dalla contaminazione, basterà quindi sigillare il coperchio garantendo tenuta, per riuscire a mantenere la polenta per 10-15 giorni al massimo.
Nella gallery vi lascio alcune foto e subito dopo il video realizzato dal sottoscritto nel 2006, a garanzia che questa soluzione ha abbondantemente superato la prova del tempo...
buona visione