FAST BAIT un termine divenuto comune nel gergo di tanti carpisti!
Si cerca la velocità perchè le battute di pesca diventano sempre più brevi e il concetto di pastura preventiva rimane un retaggio del nostro passato.
Chi sa fare esche solubili vince tutto e infatti mi sono occupato di questo tema diverse volte sul blog e nei miei libri, tanto che nell'ultimo scritto "Boilie istruzioni per l'uso" c'è proprio un capitolo tutto dedicato alla velocità e anche alle competizioni.
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Ho fatto anche delle consulenze specifiche per aziende del settore volte allo sviluppo di prodotti commercialmente validi e adatti per tutti coloro che hanno bisogno di boilies a scioglimento programmato.
(clicca qui per leggere l'articolo sulle esche che si sciolgono)
Ma esistono dei sistemi per velocizzare l'entrata in pesca di palline normali non progettate per essere solubili?
Certo che esistono e sono metodi molto semplici da attuare che si utilizzavano molto già negli anni '90!
Alcuni mesi fa mi sono fatto fare delle esche molto tecniche dall'amico Roberto Mattei del rolling service Bools.
Questo particolare progetto mirava a sviluppare boilies dedicate ad ambienti difficili, ricchi di nutrimento per insidiare i target, fish, ovvero i pesi massimi presenti nella cava.
Il risultato sono state delle palline molto dense di stimolo organico naturale, con una chimica non sospetta e fatte per lavorare per molte ore sul fondale in attesa che una grossa carpa le possa individuare come cibo organico senza allarmarsi.
(clicca qui per leggere l'articolo relativo allo sviluppo di questo progetto)
Di certo un esca non studiata per sciogliersi in 2 ore!
Poniamo il caso di voler pescare per qualche ora in un canaletto o in una cava vicino a casa e che ci siano solo queste palline a disposizione, avanzate dalla pescata più tecnica per cui erano progettate...
Che fare?
Molto semplicemente il processo da realizzare è la "sbucciatura" dell'esca.
Tutte le boilie, anche quelle più tecniche e professionali, hanno differente porosità fra lo strato superficiale e quello interno.
La cosa è dovuta alla gelatinizzazione dell'amido contenuto in alcune farine del mix, che durante la cottura "migra" verso la superficie per uscire dall'esca a causa della sovra pressione che si crea all'interno della stessa.
Con questa fuoriuscita e la successiva asciugatura, vengono "tappate" le microporosità superficiali rendendo la superficie dell'esca liscia e compatta.
Questo meccanismo non influenza negativamente l'esca (se contenuto) perchè quell'amido è destinato a sciogliersi in poche ore permettendo all'esca di lavorare perfettamente.
Questa qualità è fondamentale per esche che devono stare in pesca più di 4-5 ore (arrivando anche a 24 per quelle palline che si calano e non si recuperano per più giorni, strategia vincente per i grossi target fish).
Ma se la nostra pescata dura appunto 4-5 ore, questo determina un ritardo di entrata in pesca che può essere deleterio se le carpe si trovano già nell'area di pesca quando lanciamo o caliamo il terminale.
La sbucciatura, operata con un cutter oppure con un coltello molto affilato, asporta circa 2 mm. di superficie o più, nel caso si voglia anche ridurre il diametro dell'innesco stesso.
Nel mio caso, partendo da palline del 24, ho voluto ottenere inneschi da 20 asportando un paio di millimetri di superficie.
L'aspetto dell'innesco cambia drasticamente e l'esca si predispone allo scambio immediato(cosa che potete facilmente verificare mettendo in un bicchiere d'acqua l'esca spellata e quella integra) e riducendo il diametro si riesce a puntare più velocemente al pesce di passaggio a prescindere dalla taglia.
per quello che riguarda la pasturazione nei pressi dell'innesco stesso, conviene tagliare a pezzi o sbriciolare le palline.
Per il taglio si procede con lo stesso cutter sezionando in almeno 4 pezzi le esche, per poi utilizzarle in un sacchettino di rete di PVA da collegare al terminale.
Per chi preferisce il sistema della bombetta, che è ancora più veloce e reattivo, la soluzione migliore è data dal ripassare le esche non troppo disidratate nel trita-carne in modo da ottenere dei cilindretti simil-pellet che sono fantastici per questo specifico utilizzo.
Vi rimando alla gallery per le foto del processo, mentre se volete vedere il video pratico della realizzazione, vi invito a cliccare sul seguente link: