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Le regole dell'attrazione

Nella prima puntata ci siamo lasciati con alcune prove da fare per lo sviluppo di una miscela di base variabile in funzione della tipologia di pesca che abbiamo in mente. Una fase primordiale in cui sviluppare boilies partendo da semplici ingredienti che troviamo nel super mercato senza troppe complicazioni e in maniera piuttosto giocosa e spensierata.

Oggi facciamo un passo più avanti introducendo concetti e ingredienti più tecnici che si possono trovare nei negozi specializzati nel self made di buon livello.

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Non siamo ancora diventati dei super esperti e in molti potrebbero aver deciso che l’evoluzione più consona sia affidarsi ai rolling service per creare esche “ready” ma pensate con la propria testa, altri potrebbero essere tranquillamente tornati alle palline pronte oppure alle particle. Per quelli che invece decidono di continuare il percorso di conoscenza abbiamo elaborato una serie di domande/riflessioni che comportano un approccio più sistematico cui far seguire un aggiornamento anche dei metodi produttivi e degli attrezzi in funzione dei quantitativi da produrre. Ovviamente si può continuare con una metodologia basic attuabile nella cucina di casa, almeno fino a quando il quantitativo di farine impastate non supera la soglia dei cinque chilogrammi alla volta, quantità che inizia a far pensare a una migliore distribuzione del carico di lavoro manuale.

 

1.       Come si evolve dalla basic bait della scorsa puntata? (clicca qui per leggere l'articolo precedente)

 

Ogni sviluppo richiede chiarezza sugli obiettivi da realizzare e oggi parleremo di un’evoluzione legata all’attrazione, in altre parole sviluppare boilies dedicate a una pesca veloce senza pasturazione preventiva, oppure al perseguire una strada più nutrizionale per chi invece desidera preparare le poste condizionando il pesce con una lunga azione di pre-baiting.

La maggior parte di voi spinge verso il primo approccio che è più snello, meno costoso e più moderno. La conoscenza di entrambi porta a una scelta più ponderata viste le innumerevoli possibilità che si trovano fra le due visioni diametralmente opposte, dove ognuno andrà a identificarsi come pescatore.

In parole povere, chi cerca la via dell’attrazione dovrà elaborare una strategia precisa mediando fra le caratteristiche del mix (parte solida) e dei liquidi, mentre chi pastura a lungo, si dovrà concentrare soprattutto sul mix.

 

2.       Nutrimento e attrazione

 

La componente nutrizionale è legata in maniera indissolubile alle farine con cui è composta perché questi sono gli elementi che apportano glucidi, protidi e lipidi, in altre parole i macro nutrienti su cui si fonda la capacità nutrizionale di un alimento. Se offro con continuità delle palline nutrienti e digeribili, il pesce le inizierà a vedere come parte integrante della sua alimentazione (si ragiona sull’integrare il cibo naturalmente presente, non certo sul sostituire) vincendo la naturale avversione per tutto ciò che è nuovo. In questa ricerca troverà le esche sul fondale senza bisogno di essere troppo stimolata a ricercarle perché prima o poi ci passerà sopra e grazie anche al fatto che una boilie che permane in acqua sul fondo per più di 4-5 ore, inizia a liberare una chimica organica naturale dovuta ai batteri naturalmente presenti nel fondale.

La componente attrattiva è invece riferita ai liquidi e solo in maniera molto limitata ad alcuni solidi che presentano caratteristiche peculiari di idrosolubilità.

Per essere molto chiari, al carpista nomade che non pastura, basta una base di mix poco più evoluta di quella con cui ci siamo lasciati nel primo episodio, mentre si deve concentrare sullo sviluppo gustativo e aromatico delle sue esche e imparare come modificarlo in funzione di stagione, strategia e ambiente.

In questo scritto abbiamo quindi deciso di approfondire questa tematica che offre maggiori spazi di approfondimento e curiosità. Mentre per chi ha deciso di pasturare tagliamo corto dicendo che basterà evolvere il mix di base inserendo un 20-30% di farina animale con buon valore nutrizionale, offrendo come prima scelta la farina di pesce LT (sigla che identifica un processo produttivo che è avvenuto a basse temperature (sotto gli 80 gradi) mantenendo quindi tutte le caratteristiche alimentari e di gusto integre.

 

3.       La gestione dei solidi

 

Partendo dal nostro basic mix bird food della scorsa puntata, ci basta alzare la componente nutrizionale di poco per ottenere un bird food-qualcosa più interessante per il pesce e perfettamente personalizzabile ai nostri scopi con la parte liquida. La modifica peserà per circa il 10-15% che ricaveremo togliendo analoga parte di biscotto (l’ingrediente più sostanzioso come quantità). Quali sono gli ingredienti che inseriti in così piccola parte possono cambiare decisamente il sapore della mia esca finale alzando anche i nutrienti?

Ci sono diverse scelte che possono anche essere miscelate fra loro mantenendo con la somma l’apporto massimo che abbiamo appena deciso (esempio 5%+ 10% ecc.) fra queste citiamo:

La farina di arachide, la farina di mandorla, in genere tutti i semi dolci e oleosi, il Robin red, le miscele di spezie, il lievito, le varie farine di pesce LT, il predigerito di pesce, le proteine del latte e tutti gli idrolizzati (questi ultimi ingredienti sono molto costosi).

 

4.       La gestione dei liquidi

 

Una volta affinato il gusto della parte solida del mix, una componente attrattiva secondaria perché legata al gesto di mangiare le boilies, andiamo ad analizzare l’attrazione primaria ovvero quella data dalle sostanze chimiche solubili che escono dalla pallina e stimolano il pesce a nutrirsi della stessa.

Queste sostanze abbiamo già definito essere più affini agli ingredienti liquidi e alla loro componente idrosolubile.

In questa grande famiglia di ingredienti (che saranno trattati nella prossima puntata della serie in maniera più approfondita) possiamo trovare il liquid food, termine generico che accorpa ingredienti anche molto differenti fra loro. Si tratta di liquidi più o meno densi ricavati dalla trasformazione per fermentazione o idrolisi di particolari nutrienti. Uno dei più famosi è il CSL (corn steep liquor) un prodotto intermedio della fermentazione del grano per ricavare bioetanolo che è usato in zootecnica e come appetante da pasture. La melassa, un altro fermentativo della bietola da zucchero o della canna, l’aceto ecc.

In questo gruppo accorpiamo anche la forma liquida delle farine animali che altro non è che un passaggio intermedio prima della fase di essicazione.

Liquid liver, liquid predigested, liquid GLM , liquid krill ecc.

Infine ci sono I compound amminoacidici, integratori di uso veterinario o umano, composti di vari ingredienti fra cui aminoacidi in forma libera, estratti animali e vegetali, zuccheri, minerali e vitamine. Il rappresentante più antico di questo genere è il Minamino Syrup, un ricostituente ad uso umano, usato da Richworth fin dagli anni ’80 per le prime ready made della storia.

Gli ingredienti liquidi più amati dai carpisti sono gli aromi di sintesi, commercializzati in mille gusti accattivanti dalla totalità delle aziende specialistiche del settore. Si tratta di miscele di sostanze chimiche (esteri, acidi grassi, acidi organici, terpeni, ammine ecc.) disciolte in solvente, in grado di stimolare il pesce ingannando gli organi di senso reputati all’individuazione delle molecole alimentari disciolte nell’acqua in piccolissime parti. Per questo motivo queste sostanze hanno valori di dosaggio molto bassi.

Infine chiudiamo l’argomento liquidi con gli oli essenziali, ovvero “l’essenza” aromatica e di gusto di piante, cortecce e spezie che è estratta per distillazione e concentrazione.

Questi ultimi, ma non per importanza, rappresentano un brillante jolly in grado di cambiare decisamente il gusto della pallina semplicemente inserendo poche gocce di prodotto per chilogrammo di mix!

 

5.       Ingredienti attrattivi

 

La combinazione di uno o più di questi liquidi determina il livello di gusto e di attrazione dell’esca (e abbiamo già capito che sono circa la stessa cosa).

Decidere di usare più sostanze che escono dall’esca o puntare su quelle che ne determinano il sapore è parte integrante della strategia di pesca ed è corretto dire che dipende soprattutto dalla durata della pescata stessa e dalla ricerca di particolari target. Questo perché i piccoli pesci sono i più sensibili all’attrazione, mentre quelli grossi tendono a essere molto sospettosi verso la chimica e più confidenti verso il gusto.

Esistono ovviamente molteplici possibilità di gestire insieme una giusta forza attrattiva unita a un ottimo gusto di base.

 

6.       La boilie attrattiva partendo dal mix di base

 

Chiudiamo questa corposa seconda puntata rimandandovi ovviamente anche alla visione del video girato in diretta con lo stesso tema e domande e chiudendo con un sunto e una ricetta di riferimento.

Partendo dal nostro mix di base decidiamo un apporto del 10% di predigested fishmeal, una forma di farina di pesce trattata con acidi o enzimi per renderla estremamente digeribile e assimilabile. Il suo gusto intenso renderà all’intero mix una sapidità e un odore caratteristici di pesce. Abbiamo già definito che troviamo lo spazio per questi 100 grammi su un chilogrammo, togliendo dalla ricetta di base analoga quantità di biscotto.

Per la parte liquida useremo un liquid food composto sempre da predigested in forma liquida, un aceto di frutta, l’aroma e un olio essenziale.

Il connubio fra pesce liquido e aceto crea una forte impronta di gusto e attrazione. Si dosano arrivando a 100 ml. in totale, in genere 70 di liquid predigested e 30 di aceto, ma per un gusto più pungente si può fare 60-40.

L’aroma sceglietelo fra i vostri preferiti e se volete creare una forte sinergia esterica con l’aceto usate un aroma alla frutta. La dose indicata verso il minimo di quanto prescritto dal fornitore.

Infine l’olio essenziale più interessante per questo tipo di connubio attrattivo/gustativo è un floreale molto apprezzato nei primi anni ’90 e ormai caduto in disuso, sebbene eccezionalmente produttivo. L’ Ylang Ylang.

La sinergia con le note acide e fruttate sarà incredibile e ne basteranno davvero 2-5 gocce.

 

Nel mio libro The Bait Guru sono trattati centinaia di ingredienti solidi e liquidi e per ciascuno è spiegato il campo di impiego e le interazioni più efficaci!

 

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