A chi frega della frega?
La risposta univoca dovrebbe essere a tutti quei pescatori che ci tengono a tutelare il loro bene più prezioso per mantenere la passione : " I PESCI!"
In questo breve articolo contestualizzato nel pieno del periodo di frega in quasi tutte le acque italiche (esclusi forse solo i bacini montani o idroelettrici alimentati dalle acque di scioglimento delle copiose nevicate di maggio) si parla di tecnica e di etica senza mezze misure.
Da un punto di vista tecnico possiamo già dire che il pesce in frega non mangia! E quindi l'azione di pesca finalizzata alla cattura non porta i risultati sperati e di conseguenza non genera alcuno stress ai pesci.
Il momento di maggior attenzione per un pescatore non è infatti la deposizione delle uova nel senso stretto del termine (comunque poi analizzeremo una criticità anche di questa fase) ma il pre-frega, quel periodo di transizione in cui le grosse femmine riempiono le gonadi di uova, che inizia quando l'acqua invernale risale sopra i 12 gradi.
In questo periodo gli animali hanno un grande appetito e di conseguenza sono particolarmente sensibili agli stimoli alimentari indotti dai pescatori e la loro cattura risulta relativamente facile.
Lo stress da cattura e il prolungato e maldestro manipolamento degli animali può quindi portare dei danni all'apparato riproduttivo aumentando la fragilità dell'animale in un contesto già ricco d'insidie.
Vorrei ricordare a tal proposito che il periodo di frega è il momento dell'anno in cui muoiono più femmine fertili, quelle indispensabili fattrici che garantiscono la presenza e il rinnovo di una buona popolazione di carpe in futuro.
I motivi possono essere molteplici, si va dall'herpes virus primaverile che attacca soprattutto gli esemplari più stressati (il cui sistema immunitario è carente), e quelli feriti (a causa delle abrasioni che tolgono il prezioso muco, indotte dallo strusciarsi su rami e rocce, ma anche dalla maldestra manipolazione di pescatori poco attenti), alla mancata espulsione delle uova che possono marcire nelle gonadi uccidendo l'animale (a causa di repentini sbalzi di temperatura che innescano e bloccano la frega molte volte).
Da un punto di vista pratico, la pesca è legalmente consentita in questo periodo e il rispettoe la protezione dei preziosi animali spettano quindi UNICAMENTE AL BUON SENSO E ALL'ETICA DEL PESCATORE !
Si tratta soprattutto di avere particolari attenzioni nel maneggiare le femmine panciute che si possono riassumere in queste semplici regole:
- Tenere fuori dall'acqua il pesce per un tempo breve e mantenendolo costantemente bagnato
- Non poggiare le grosse carpe in verticale sul materassino comprimendo la pancia e anche le gonadi (vedi prima foto della gallery)
- Non detenere le carpe nel carp sack, limitandosi a fare le foto anche di notte se necessario
- Lasciare sempre ossigenare il pesce dopo il combattimento nel guadino, in acqua per almeno 5 minuti
- Se possibile fate la foto in acqua scongiurando al 100% la possibilità di caduta accidentale
Adottando questi 5 semplici accorgimenti possiamo avere la certezza di una pesca etica, intelligente e poco invasiva anche durante le delicate fasi dell'accoppiamento.
Molte provincie stanno infatti decidendo di eliminare il periodo di chiusura (su spinta delle associazioni dei pescatori) ritenendo più importante, ai fini delle conservazione della specie, la presenza dei pescasportivi sull'acqua tutto l'anno.
Noi siamo infatti le prime vedette a contrasto del bracconaggio che trova proprio nel periodo di frega il momento migliore (il peggiore per noi!) per predare e rubare le nostre risorse che si trovano imbrancate sotto riva!
Io non ho mai pescato durante il periodo di frega, ma alla luce di questa atroce problematica , mi sento di essere in accordo con questi nuovi regolamenti.
Approfitto della visibilità di questo scritto (che vi invito a condividere) per ricordare a tutti i pescatori trevigiani e veneti che domenica 11 giugno 2023, alle ore 10:00 presso l'auditorium della provincia di Treviso, in via Cal di Breda 116 (Treviso), si terrà un FONDAMENTALE dibattito a tema BRACCONAGGIO a cui vi invito a partecipare.
Io ci sarò e potrebbe essere una bella occasione d'incontro!
Ecco quindi che la pesca in "periodo di frega" potrebbe anche avere degli aspetti molto positivi, fra cui appunto la presenza dei carpisti a salvaguardia dei pesci, e anche il favorevole apporto di alimenti ad elevato potenziale proteico come sono appunto le nostre boilies!
Con queste proteine extra le grosse fattrici riescono a riempire per bene le loro preziose gonadi di uova.
(Clicca qui per una bella ricetta di boilies proteiche)
Durante la deposizione però le nostre esche potrebbero apportare dei danni allo stadio larvale delle piccole carpe nate, a causa soprattutto dei conservanti che contengono (ready made) e dell'inquinamento organico che producono se non vengono mangiate.
(video sui conservanti ed il loro corretto dosaggio)
Anche i nostri piombi, se dispersi nei bassi fondali in prossimità degli areali di frega possono portare un danno chimico alle uova.
A tal proposito alla fine dell'articolo troverai una ricerca da scaricare che tratta in maniera scientifica questo tema poco noto.
Spero con questo mio scritto di non avervi tediato con un argomento che per me è sempre stato di primaria importanza tanto che molti anni fa commissionai a mie spese una ricerca scientifica sui danni della pesca in periodo riproduttivo (che puoi scaricare alla fine dell'articolo dopo la gallery). Credo che l'argomento sia sempre attuale e ti invito quindi a condividere questo articolo sui tuoi canali social.
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