…E’ GIA’ MAL D’AFRICA…
testo e fotografia di Stefano Forcolin
Non ci posso credere! Sono riuscito a convincere mia moglie! Questo era lo scoglio più duro da varcare da quando avevo ricevuto un SMS del mio buon amico Frank, il quale mi inviava l’indirizzo di un sito: www.hollidayafricangold.uk. Sapevo già abbastanza sulla pesca delle carpe in Sud Africa, ma quello che avevo letto non era riuscito a far scattare in me “quel” tipo di impulso vincente, anzi per certi versi mi aveva quasi intimorito e come me molti miei amici. Le foto del sito però parlavano da sole: la natura così diversa dalla nostra e le carpe regine con quelle pance così geneticamente predisposte alla crescita! Fu proprio in quel pomeriggio di una fredda domenica che un mattone del mio muro iniziò a sgretolarsi per lasciare il posto ad un piccolo varco, una fessura nella quale si era già insinuato un tarlo: il mio desiderio di andare in Africa!
Dopo qualche settimana Sandro Minotto (il celtico) , compare di Frank, mi delucida sulla reale possibilità di recarsi a pesca in Sud Africa. La cosa bella del Big Fish team è che a capitanarlo vi è Fabio Boscolo, un giovane intraprendente con la testa sul collo, sempre pronto a cogliere l’attimo (in questo caso le dritte di Sandro) e ad esaudire i sogni dei propri tester. Il lavoro di Fabio che da subito contatta Martin Davidson, boss di African Gold, l’organizzazione Inglese a Johannesbourg che dal 1998 si occupa dei viaggi in Sud Africa, tramuta il sogno in realtà e la prospettiva prende forma, si fa palpabile ed anche io vengo interpellato per la mia disponibilità di far parte alla spedizione in terra d’Africa…
Nel giro di una lunga settimana ricevo il benestare dal boss dei boss (mia moglie), l’unica persona che sia potenzialmente in grado di fermarmi e per mia fortuna lo fa molto di rado! L’avventura ha inizio; della partita sono: Sandro Minotto, Paolo Vecchi, Tiziano Papais, Alessandro Giustini, Fabio Boscolo ed il sottoscritto.
PROFILASSI
Inizia così un’interminabile serie di e-mail con Martin, le nostre attenzioni vertono innanzitutto sulla salvaguardia della salute. African Gold ha in gestione alcune acque o porzioni di esse, queste sono laghi e cave di origine sia artificiale che naturale e sono: Donaldson Dam, (Goldmire) Snagmere, Klaserie e già dal mese di Settembre anche il Grassmere è entrato a far parte della rosa di queste preziosissime acque da carpa. Acque che per estensione, natura e tipologia si assomigliano poco. Situate nella zona a Nord Est di Johannesbourg, in un raggio di 650 km. Il periodo scelto per la spedizione va dal 9 al 24 Agosto, in Sud Africa sta per finire l’inverno e questo è sicuramente rassicurante sotto l’aspetto riguardante gli insetti, in particolar modo zanzare. Ugualmente Martin ci invita nel premunirci di creme e spray repellenti in quanto un innalzamento repentino delle temperature, potrebbe produrre delle schiuse improvvise e quindi meglio essere preparati. Alla zanzara è legato il problema malaria, questo è il nostro cruccio primario, anche se subito veniamo rassicurati in quanto l’unica zona sottoposta a tale rischio è il settore del Krugher National Park, il comprensorio che include il lago Klaserie, ma solamente nel periodo da Dicembre a Febbraio,mentre in Luglio e Agosto il rischio è quasi nullo. Ma non basta, tutti noi ci rechiamo,come è consigliabile fare, nelle nostre rispettive U.L.S.S., le quali confermano le rassicurazioni di Davidson, le uniche profilassi che siamo consigliati ad eseguire sono l’antitifica e l’antiepatite A, ciò per far fronte alle scarse norme di igiene in vigore nel paese, sono vaccini che non peccano di fastidiosi effetti collaterali e vengono ben assimilati da ognuno di noi. Veniamo inoltre informati sulla comoda possibilità di eseguire in loco una profilassi antimalarica istantanea (Malarone) e questo fatto ci rassicura ulteriormente qualora decidessimo all’ultimo momento di recarci al Klaserie. Se questo può chiarire ulteriormente la situazione del possibile rischio di contagio di malaria si può anche affermare che Martin e la guida Gary in quasi 10 anni di permanenza in questo paese non hanno mai assunto farmaci antimalaria, questo non vuol dire che possa essere un problema trascurabile, ma neppure che debba far cadere in sin troppo facili allarmismi.
BAGAGLIO
African Gold, sul posto, è organizzata disponendo delle migliori attrezzature da pesca e comfort, non manca proprio nulla, ogni carpista viene equipaggiato con una batteria completa di 4 canne di alta fascia, tenda a due posti, lettino, sedia, guadino, sling, materassino, bilancia, lampada da testa, piombi,ecc.etc.
Quello che invece è utile portare da casa vista l’ecatombe è una buona scorta di back lead oppure 4 back lead tipo Captive Fox con cordino di sicurezza. Altro effetto personale irrinunciabile è un buon sacco a pelo visto che di notte potrebbero verificarsi temperature non propriamente estive. Il bagaglio conterrà ovviamente prodotti per l’igiene personale oltre che ad un guardaroba quanto più vario e completo, in quanto le forti escursioni termiche tipiche di questo periodo ci obbligano di cambiare continuamente il nostro vestiario, via libera quindi a tute termiche, calzettoni antiscivolo, scarponi e cappello in lana oltre a costume da bagno delle t-shirth e infradito abbinate ad un buon filtro solare e delle creme idratanti per labbra e corpo oltre ad un buon paio di occhiali da sole. La potenza del sole è ancor più amplificata dal vento e dall’altitudine (1600 mt di quota) oltre che da un cielo blu zaffiro raramente velato da nubi. Lontanissimo, almeno nel mese d’Agosto, il rischio di pioggia, quindi dimenticate pure a casa ombrello ed impermeabile, quando piove, qui è una festa! Molto saggio, prima di partire, recarsi dal proprio medico per farsi prescrivere alcuni farmaci di prima necessità, antidolorifici, antidiarroici, pomate per contusioni e slogature, un antibiotico, un collirio, delle Aspirine ecc. sperando possano essi scadere rinchiusi in un cassetto. É inoltre buona norma recarsi dal proprio dentista per una visita di controllo atta a scovare probabili carie e provvedere alla loro rimozione. Nel vostro bagaglio non dimenticate inoltre di inserire una buona scorta di rullini e cassette in quanto alcuni articoli potrebbero rivelarsi di difficile reperibilità. Il bagaglio pronto all’imbarco non dovrà superare i 20kg anche se al nostro check-in ci informarono circa una possibile tolleranza di 8 kg, per fortuna! In quanto sul peso prescritto sforavamo un po’ tutti, causa boilies! E’ oltremodo consentito il trasporto di un bagaglio personale (a mano) di dimensioni compatte, non superiore ai 5kg, ma come nel caso precedente una certa tolleranza è sempre di casa.
ESCHE E TERMINALI
L’organizzazione di Martin ha pensato anche alla preparazione di una moltitudine di granaglie, oltre, ovviamente, alle boilies. Nel caso nostro, qualche settimana prima della partenza, abbiamo prenotato svariati chili di particles ed alcuni chili di boilies molto semplici che sarebbero servite ad integrare quelle appositamente fabbricate per l’occasione (per gran parte con del big nutty mix, Big Fish ) assieme ad alcuni sacchetti di Bioplex e Kelthia di Richworth, che saremo riusciti a portare da casa. Per noi del Big Fish team la tranquillità nell’azione di pesca deriva anche dalla consapevolezza di disporre di esche di qualità indiscussa. Come per le boilies, i terminali sono certamente un particolare molto intimo e personale e quindi con pazienza certosina ne confezionai una buona scorta, tenendo presente che il primo lago dove avremo tentato la sorte, sarebbe stato letteralmente invaso da veri e propri granchi di dimensioni giganti, capaci di recidere con una certa facilità e frequenza un lead core da 45 lb! Il materiale suggeritoci da Davidson e poi rivelatosi all’altezza fu il famoso quick Silver, con il quale comporre i finali e lunghi shock leader da tenere il più possibile aderenti al fondo con tungsteno in pasta e fly back lead. In contemporanea giungeva triste la notizia del forzato abbandono dell’impresa, da parte di Sandro e Paolone, entrambi sfortunatamente colti da improvvisi e non trascurabili contrattempi. Per loro rimaneva solamente la consolazione di far parte della prossima spedizione. Il gruppo, superato l’amaro per l’abbandono degli amici, continuava nella pianificazione del viaggio.
VOLO
Biglietto aereo: se solo ci fossimo mossi con il dovuto anticipo avremo risparmiato 500€ a testa! Le compagnie che volano in Sud Africa sono South African Air Ways da Milano e Lufthansa da Francoforte con nessun supplemento per l’imbarco da molte città d’Italia. Decidiamo per la seconda soluzione e partiamo da Venezia rotta Francoforte, lì ci aspetta un Boeing 747 che decolla puntualissimo e punta subito il suo grosso capoccione verso l’Africa…Non c’è più tempo per i ripensamenti, quello che si è scordato è rimasto a casa! Da Francoforte il volo dura una decina d’ore e i nostri posti hanno le spalle contro il W.C., lo schienale del sedile non si reclina, è quasi bloccato! Si prospetta una notte insonne, beviamo del Bayles, del vino rosso e del cognac, ma non basta! Tiziano soffre un po’ per la paura di volare, da qualche ora ha smesso di parlare, ha anche assunto due Valeriana, secondo me è davvero terrorizzato! Penso a quanto grande possa essere la passione di quest’uomo, di tutti noi, pronti a sfidare le nostre paure ed i nostri problemi per sfamare quello che a volte mi sembra quasi un insano appetito che spesso sfiora la mania, che si chiama passione. La notte è proprio il caso di dire che vola via e finalmente dall’oblò entra un accecante raggio di luce, fuori c’è il Sud Africa con i suoi colori caldi che accompagnano silenziosi la nostra emozione ed anche Tiziano ha ripreso a parlare e a sorridere! Non vi è alcuna differenza d’orario con il nostro paese, in quanto il fuso orario è un’ora avanti ma la nostra ora legale pareggia il conto. Un SMS a mia moglie: siamo ancora vivi! Nel mucchio di gente che attende lo sbarco con striscioni e cartelli, si materializza una figura secca, non molto alta, pantaloni mimetici, scarponcino “tattico” e maglia con bandiera Sudafricana African Gold, con il suo nome scritto dietro nella parte alta: è Gary Hoden, perfetto carpista Britannico, ex parà dell’esercito Inglese. Gary, 42 anni, ha lasciato Londra per il Sud Africa da semplice carpista in vacanza di pesca e da allora si è fermato qui a lavorare per Martin. Il suo lavoro consiste nel seguire i clienti dal loro arrivo per 24 ore al giorno, fino alla loro partenza e quando non ci sono clienti Gary investe il suo tempo a testare nuove acque da carpa per African Gold. Pensate che questo personaggio è riuscito a rimanere in completa solitudine al lago Klaserie (il più selvaggio) per ben 9 (nove) mesi!! Gary sarà la nostra guida e credo che saremo molto fortunati ad averlo dalla nostra parte . Nel grande furgone trovano posto i nostri bagagli e Gary si mette subito in luce guidando come Nigel Mansell sino alla villa di Davidson. Martin mi piace subito, è un personaggio che non ci mette niente a farsi voler bene ed in sua compagnia beviamo delle gelide Castle (South African beer) scambiamo delle battute grazie alle traduzioni di Fabio ma soprattutto incolliamo i nostri nasi ai quadri con dei collage che non abbisognano di esser tradotti: quelle catture favolose parlano una lingua che tutti noi possiamo capire, i messaggi sono eloquenti, i nostri pensieri morbosi…Molti sono i personaggi noti da tutto il mondo del carpfishing, nessuno però è Italiano e ciò non fa che accrescere quella magica atmosfera che da quando siamo arrivati abbiamo iniziato a respirare!...Tight lines! E’ l’augurio di Martin mentre il grande cancello della bianca villa si richiude prontamente dietro di noi. Per uscire dal centro abitato passiamo due anelli di recinzione guardati a vista da agenti armati, da queste parti c’è bisogno! Entriamo in un’altra zona sorvegliata, ai cancelli Gary saluta le guardie, arriviamo alla guest house African Gold, un resort dove poter rilassarci, mangiare e passare la notte per essere pronti l’indomani al trasferimento al Goldmire. Il gestore invece, ci propone di scorrazzarci un po’ in giro, come non accettare! Barcollando e non mollando, godiamo della vista di un bel parco naturalistico e di un po’ di shopping presso un vicino centro turistico, scenograficamente molto ben organizzato. Una saporitissima cena dal “crazy boy” del “BlueBerry”adiacente la pista del motomondiale di Kyalami rompe il nastro della prima tappa del nostro viaggio, la doccia ed il buon letto della guest house è tutto quello del quale ora abbiamo bisogno. L’indomani Gary alle 8.30 è pronto, si parte ed in tre quarti d’ora siamo al Donaldson Dam. Qui a raffreddare i nostri bollenti spiriti ci pensa un gelido vento invernale che ci costringe ad indossare i panni più pesanti che abbiamo in valigia….Continua….