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Come sono composti gli aromi?

AROMA TECNICO SELF MADE PRIMA PARTE, I SOLVENTI

Con questo articolo inizia una serie di scritti e video didattici che mirano ad aumentare la conoscenza verso uno degli argomenti più tecnici e fraintesi dell'intero panorama delle esche da carpfishing: Gli aromi di sintesi.

Ho già scritto molto e detto molto sugli aromi e vi invito, prima di leggere questi scritti avanzati, di ripescare ciò che ho già pubblicato per fondare delle solide basi su cui poi approfondire.

 

(clicca qui per un articolo blog sugli aromi e su come lavorano in acqua)

(clicca qui per un articolo che spiega come sono fatti gli aromi da carpfishing)

(clicca qui per un articolo su come conservare ed usare gli aromi)

(clicca qui per un primo video sugli aromi)

(clicca qui per un secondo video sugli aromi)

(clicca qui per il video su come dosare gli aromi)

 

In questa serie destinata agli abbonati del mio sito, si entrerà molto di più nel dettaglio ed avrete sempre la possibilità di approfondire ed essere seguiti nel vostro sviluppo personale usando il modulo consulenze a voi riservato

La prima tappa (cui seguirà video didattico) prevede di iniziare a conoscere la sostanza che è presente in maggior quantità nella boccina di aroma, ovvero il solvente.

Il solvente è una sostanza chimica di sintesi che riesce ad inglobare le sostanze attrattive e aromatiche che compongono il costrutto finale, permettendo di dosare , emulsionare e miscelare bene queste micro-tracce olfattive e gustative all'impasto delle boilies.

Cercherò di spiegare bene questo meccanismo perchè è fra i più fraintesi nell'argomento specifico.

Le sostanze organiche e di sintesi che compongono un aroma sono differenti e sinergiche fra loro(in termini di risultato olfattivo) ma non si combinano generando nuovi composti. Sono tutte funzionali a se stesse e devono però coesistere all'interno della stessa struttura (l'aroma finito). Per questo motivo devono essere legate da una terza sostanza, detta appunto solvente. Toglietevi dalla testa l'idea che il solvente trascini le sostanze fuori dalla boilies rendendole, di fatto, attrattive!

Una soluzione stabile è semplicemente un liquido che non si separa o divide, ma senza che vi siano concatenamenti fisici e chimici fra i vari elementi.

Le sostanze attrattive sono per loro natura estremamente solubili o insolubili e non cambiano questa caratteristica in nessun modo.

Quelle solubili (tipo gli esteri) escono molto velocemente dalla boilie e rispondono esclusivamente a leggi fisiche (temperatura dell'acqua e quindi densità della stessa) e chimiche (differenza di potenziale fra la sostanza e l'acqua, pH).

Quelle insolubili restano dentro la boilie e ne caratterizzano fortemente il gusto rendendola molto appetibile per il pesce (ad esempio olio essenziale).

Queste due capacità attrattive sono definite come "attrazione primaria" e "attrazione secondaria"

 

(Clicca qui per leggere un esaustivo articolo su attrazione primaria e secondaria)

 

Le sostanze organiche sono dosate in parti molto piccole, frazioni di millilitro per kg. di impasto. Immaginate cosa vorrebbe dire dosare un liquido in pochi ml. su decine di chilogrammi di mix! Diventereste matti ed il risultato sarebbe pessimo perchè l'ipotetica goccia versata verrebbe probabilmente assorbita in maniera non omogenea da tutta quella farina ed otterreste boilies con differente concentrazione di attrattivi.

Il grosso compito del solvente è quindi anche quello di diluire le micro molecole, rendendo il tutto molto più facile da gestire.

Per convenzione, i primi carpisti e produttori che hanno investito e prodotto sulla ricerca e produzione di questi potenti attrattivi (cito fra tutti Rod Hutchinson ed il suo produttore John Baker e Richworth streamslelect, guidata da un altro Baker, Bob, che fu l'azienda che per prima e più di altre studiò formulazioni sempre nuove da questo punto di vista) decisero di restare in una range fra 3 e 10 millilitri di prodotto per Kg di mix, un dosaggio facile da regolare semplicemente usando una siringa graduata.

Si sono sciolte quindi le sostanze in una concentrazione compresa fra 1:1000 e 1.5000 negli appositi solventi.

In questo modo, quando aggiungete l'aroma alla parte liquida con le uova (questo è il metodo migliore), riuscite a distribuire le sostanze in modo omogeneo mescolandole con il liquid food, il dolcificante e le uova.

Proprio queste ultime, ovvero le uova, sono le principali responsabili dell'emulsione all'interno dell'impasto grazie alla grande quantità di fosfolipidi contenuti nel tuorlo. Per questo motivo un'esca rullata solo con albume o senza uovo, non ha la stessa capacità aromatica e gustativa di una boilie tradizionale! Per avere un risultato analogo sono costretto ad aggiungere i fosfolipidi come ingredienti a parte (in genere usando lecitina liquida di girasole).

Vediamo ora di sfatare la principale "leggenda metropolitana" che aleggia sui solventi e che li vedrebbe come i principali artefici dell'attrazione delle palline!

Sulla fine degli anni '90 un ridotto numero di autori (poco informati sui meccanismi di produzione delle boilies ma molto influenti a livello mediatico) espresse il dubbio che ad attirare il pesce fosse propio il solvente e non le sostanze organiche in esso disciolte!

A parte il fatto che risulta difficile credere che una sostanza di sintesi sia più potente in termini attrattivi delle sostanze organiche naturali usate per fare l'aroma che sono NATURALMENTE PRESENTI NEL CIBO CHE LA CARPA RICERCA IN NATURA, (come da esempio le ammine di pesci e crostacei), oltre a questo la diceria è stata ampiamente sbugiardata dalla ricerca scientifica e dai test diretti fatti in vasca e da quelli indiretti fatti in pesca.

I solventi costano generalmente pochi euro al kg. (se acquistati all'ingrosso dai produttori), vi pare che se fossero attrattivi da soli non li trovereste in vendita già da decine di anni? Quando mai un'azienda di pesca evita di mettere in commercio un prodotto ad elevato margine di guadagno che cattura pesce?

Naturalmente il solvente è una sostanza chimica che, alla lunga, può essere codificata e riconosciuta dal pesce come molecola specifica, ma questo è più un difetto che un pregio! Infatti quando una carpa inizierà ad essere diffidente verso il solvente specifico, non si farà più catturare con nessun aroma che lo contiene!

E questo Richworth lo aveva capito già a fine anni '90 iniziando a produrre esche senza aroma, oppure aromatizzando le palline solo con le sostanze organiche senza il solvente! (La famosa serie di boilies -PLEX- che fece la storia moderna delle palline)

Su questo concetto si fondano anche le mie teorie e ricette Total che ti invito a considerare per l'uso in acque molto pressate.

 

(Tutte le ricette Total le trovi qui)

(clicca qui per leggere la storia delle esche plex di Richworth e com'è nata la mia teoria Total)

(clicca qui per la ricetta replica delle Richworth Multiplex)

 

Ricordate che uno dei solventi più usati dall'industria aromistica (il glicole monopropilenico di cui parlerò dopo) viene usato come umettante e stabilizzante in (quasi) TUTTE le ready made boilies, ed è quindi anche per questo che, spesso, le esche pronte vengono riconosciute e rifiutate alla lunga dai pesci più stressati.

Veniamo ora a trattare le tre tipologie di solventi più utilizzati in termini storici, per creare aromi specifici per il carpfishing.

 

GLICOLE MONOPROPILENICO E1520

Il glicole è il miglior solvente come rapporto qualità\prezzo ed è sicuramente quello più usato nell'industria degli aromi da pesca.

Nel glicole si riescono a sciogliere tutte le sostanze idrofile, gli esteri, gli acetati, e anche le ammine aromatiche. Questa caratteristica prevede che l'aroma resti una soluzione stabile nel tempo senza stratificazioni o separazioni in bottiglietta. Questa caratteristica estetica (non c'è nessun problema se le sostanze si separano e stratificano, basta agitare bene prima dell'uso per risolvere) è fondamentale ai fini commerciali perchè il cliente pretende sempre uniformità di contenuto, colore e consistenza in un prodotto liquido. Questo è stato il principale problema che ha visto sparire dal mercato gli EFFICENTISSIMI E SUPER CATTURANTI aromi combinati con più solventi che Leon Hoogendijk presentò per primo nel 1996. Il pubblico pensava erroneamente che la stratificazione fra olio di mandorla e glicole (in cui erano disciolte so

stanze differenti) fosse sinonimo di prodotto deteriorato o poco funzionale!

Come dire che la maggior parte dei carpisti (ma non voi malati di self che volete conoscere il perchè delle cose) sceglie con gli occhi e col naso...e non a causa dell'efficacia in pesca!

Il glicole è insensibile alla temperatura, molto solubile in acqua e altamente igroscopico, capacità che lo rende particolarmente adatto ai nostri scopi specifici. Oltre a questo ha una stabilità termica elevata, superiore ai 150°C. Questo lo rende adatto alla formulazione di aromi che vanno cotti per bollitura (il nostro caso).

 

(clicca qui per un video sui combi flavours)

 

Come dicevo poc'anzi il glicole è usato come stabilizzante e umettante (anche in molte mie ricette veloci) per la sua capacità di non essere attaccato da muffe e batteri e di rendere le palline morbide e ben idratate anche da asciutte.

 

(clicca qui per il miglior prezzo on line del glicole)

 

TRIACETINA (TRIACETATO DI GLICERILE) E1518

La triacetina è l'estere dell'acido acetico e del glicerolo e si presenta come un liquido più denso e oleoso rispetto al glicole.

Il suo impiego primario è nell'industria alimentare delle gomme da masticare perchè ha proprietà emulsionanti e umettanti molto interessanti e si riesce a sciogliere al suo interno anche sostanze naturali come oli essenziali(che sono appunto usati per dare il gusto alle gomme, pensate quelle alla menta) oltre agli esteri ed alle altre sostanze già indicate.

La triacetina è poco solubile in acqua e questa caratteristica apparentemente negativa, la rende particolarmente adatta alla costruzione e gestione degli aromi di gusto che si devono fissare con forza alla matrice (nel nostro caso il mix) e non sparire volatilizzandosi subito.

La triacetina è quindi un grande solvente per aromi a base di ammine aromatiche o per combinazioni di più sostanze chimiche, insclusi oli essenziale e terpeni aromatici (tipo l'odore di limone o arancio).

Anche la triacetina ha elevata termostabilità ed è perfettamente adatta ai nostri scopi.

 

OLIO DI MANDORLE O DI JOJOBA

Anche l'olio viene usato come diluente in una categoria di aromi che venivano chiamati "PALLATANT" in quanto molto gustativi e poco profumati.

Si usa per mettere in soluzione tutte quelle sostanze organiche naturali non mescolabili con altri solventi per creare degli aromi che riescono a dare molto gusto alle esche sfruttando benissimo le caratteristiche dell'attrazione secondaria che è sempre legata alla pasturazione (ovvero alla possibilità che le carpe mangino le boilies percependone il gusto).

Per il carpfishing si usa l'olio di mandorla o alcuni prodotti industriali purificati derivati dal girasole.

Ovviamente non è solubile in acqua (come non lo sono le sostanze primarie che si sciolgono dentro) e quindi resta nell'esca per tutta la vita operativa dell'esca stessa. Questo è il grande vantaggio in termini gustativi.

L'alta temperatura di ebollizione lo rende adatto all'uso per boilies.

 

ALCOL ETILICO (ETANOLO)

Lascio per ultimo l'alcol etilico per smentire un'altra leggenda metropolitana che vedrebbe questo solvente come il migliore per l'impiego in acqua fredda. La credenza deriva dal fatto che l'alcol etilico è molto solubile in acqua (oltre che volatile in aria).

Per queste caratteristiche si è portati a credere che riesca a "trascinare" fuori dall'esca le sostanze attrattive anche in pieno inverno.

Come abbiamo già detto le sostanze attrattive solubili se ne escono da sole dall'esca senza bisogno di essere trascinate...m a parte questo è interessante far notare che l'alcol etilico sparisce dall'esca già nella fase di asciugatura e non ne rimangono che piccole tracce quando le gettiamo in acqua. Inoltre la lista delle sostanze attrattive che si possono mettere in soluzione con l'alcol è molto ridotta e questo spiega perchè, sul mercato, ci fossero solo aromi in alcol alla frutta o crema (gli unici che si possono fare usando solo gli esteri).

La definitiva smentita a questo inutile credo è comunque venuta dal mercato stesso che ha visto sparire piuttosto velocemente  gli aromi in alcol in funzione di quelli ben più attrattivi e tecnici formulati su glicole.

Un ulteriore problema è legato alla bassa temperatura di ebollizione, inferiore agli 80°C che lo fa sparire anche durante la cottura.

Unico effetto positivo del prodotto è l'estrazione organica che riesce a creare (per disidratazione) dalle sostanze naturali. per questo motivo alcuni liquori a base di frutta, creme, uova etc. possono essere usati come insaporitori per esche perchè quando l'alcol evapora rimane la sostanza naturale concentrata all'interno delle boilies.

 

(clicca qui per una fantastica ricetta di boilies all'uovo che usa il liquore)

 

Spero che questo primo articolo della serie vi sia piaciuto, seguirà video e nei prossimi articoli tratteremo le sostanze chimiche attrattive primarie, fino ad arrivare ad un paio di ricette di aromi self made, state connessi.

(guarda il video cliccando qui)