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Punto di non ritorno

PUNTO DI NON RITORNO

 

Seduzioni in-line : “la stagione fredda ci impone l’adozione di strategie diverse dal resto dell’anno , vediamo come alcune di queste possano continuare a garantirci risultati soddisfacenti”

 

 

E’ difficile per noi abituati a starcene tranquillamente fuori in tenda per vivere intensamente il nostro tempo libero all’aria aperta , dover per forza accettare il sopravvento della fredda stagione che sicuramente limita e ridimensiona il nostro seppur indomabile spirito d’avventura . Molta e inestinguibile però è la voglia di riprovare la stessa emozione , caricare l’attrezzatura e recarsi in riva a fiumi e laghi per tentare di farsi “scaldare” la giornata da una “sudata” cattura . Siamo consci del fatto che molte volte non saranno sufficienti tutti i sacrifici intrapresi a ripagarci con una preda , sappiamo benissimo invece che la grande tenacia  unita ad un corretto approccio, tecnicamente all’altezza , potranno portarci al successo. Vi posso garantire ,come premessa, che i migliori risultati in inverno ,spesso avvengono come conseguenza ad un’ottima stagione di pesca che lo precede , la bella stagione ,infatti, ci permette ,con tutta probabilità e grazie a un pizzico d’impegno e un po’ di spirito d’osservazione, di poterci garantire le nostre future prede in acque fredde. Credo di poter tranquillamente asserire  che con il freddo le nostre “compagne d’avventura” non siano totalmente propense a grandi libagioni , anzi  molte di loro rifiutano in maniera radicale di alimentarsi  di ogni forma innaturale e troppo indigesta di cibo da noi proposto , preferendo starsene in tenute ristrette e protette, dove la sicura presenza di alimento naturale può garantire loro il sostentamento di cui abbisognano anche durante la fredda stagione, va da sè che l’idividuazione di suddette zone (ricerca consigliata nei mesi caldi) può dare i migliori risultati solo convincendo nel modo giusto le carpe presenti ad integrare la loro già scarsa dieta con i nostri “preziosi dolcetti”. A questo punto potremo facilmente convenire che nell’ avvicinamento alla ricerca dei nostri esemplari invernali , giocherà un ruolo fondamentale la “cibatura” che andremo a proporre ,sia preventivamente, che soprattutto durante la stessa azione di pesca. Tralasciando il primo segmento (pasturazione preventiva) che richiederebbe al  proposito ampi spazi esclusivi , il mio intento è quello di portare la vostra attenzione (e la vostra fantasia) su di un tipo di strategia che in azione non prevede nessun lancio ausiliario di pastura , ma si limita a metodi molto concentrati sia nei contenuti che negli spazi d’azione . Sono sistemi che pur potendo essere adoperati con successo durante la bella stagione danno il meglio di loro stessi quando l’acqua scende al di sotto degli 8°C , momento nel quale eventuali eccessi di cibo possono  saziare gli ultimi pesci rimasti con la propensione ad alimentarsi. Quello della sovra pasturazione è un dilemma molto sentito e a mio modesto parere , uno degli errori nel quale tutti noi prima o poi incappiamo , (anche la carpa prova il senso di sazietà...) sarà capitato anche a voi di lanciare nel punto prescelto e di accompagnare l’innesco con quattro, cinque boilies (ottime sullo stringer) e una decina di pellets, a volte anche questa pur misera razione può essere già troppo , anche in considerazione del fatto che siamo spinti a credere che il pellet sia una forma di alimento senza peso nutrizionale quando in molti casi non è proprio così... Dopo tali dovute , personali, considerazioni possiamo ritenere sia sensato poter parlare ,per la stagione rigida  (e non solo) di strategie di pesca che non contemplino il lancio parallelo alla pesca  di fonti alimentari usate come attrattiva . Le basse temperature del periodo rendono corretto l’uso di sostanze a base amminoacidica , essenziale o quant’altro sotto forma emulsionabile, possa con molta più facilità entrare in azione con rapidità e al massimo dell’efficacia , sprigionando un’attrattiva che in nessun caso rischi di sfamare il pesce ma che provochi in lui la contraria reazione cioè quella di mettere in bocca qualcosa di solido (punto di non ritorno). Le sostanze liquide da adoperare nei nostri richiami saranno “essenze” testate da lungo tempo dalle migliori aziende che propongono ottimi “cocktail” perfettamente calibrati ,che consentono a noi di non perdere tempo prezioso , cosa che potrebbe invece succedere qualora ci cimentassimo in veste di alchimisti . Quindi via libera ai vari Dip di svariata natura ,composizione e base aromatica seguendo sempre il filo logico della diversificazione, per meglio poter comprendere quale sia il più adatto al piano d’acqua del momento. Con quali mezzi porteremo le nostre “inebrianti” sostanze nel mondo sommerso , a casa delle nostre avversarie ? Questo lo vediamo subito .

Un piombo galeotto In questo caso parliamo della britannica Richworth , azienda leader nel settore esche , che già da tempo propone un barattolo di capsule trasparenti , in gelatina alimentare assieme a piccoli elastici con i quali poter fissare le capsule a piombi specifici (attracta-lead) a doppia scanalatura su ognuna delle quali troverà alloggio una di queste capsule , le quali ,a loro volta , mediante siringa verranno riempite con attrattori e per citare alcuni esempi , ecco alcuni dei miei preferiti : Bait-soak complex Nutrabaits , Pot-shots winter secret  Solar , Boilie booster dip white-spice Mistral , Food-dip wiskey Nash-bait ,Boilie dips mulberry Rod Hutchinson e qualche altro ; la lista comunque nulla vuole togliere nulla alla vostra voglia provare e sperimentare dando spazio alla fantasia , in questo senso solo l’imbarazzo ci può cogliere impreparati ,data la oramai vastissima varietà del panorama. Questo stratagemma  da molto tempo ingiustamente nel cassetto di tanti angler , ci aiuterà nell’ attrazione veloce , ma sopratutto in acqua fredda , tenderà a protendere a lungo il suo benefico effetto ; altro particolare da non sottovalutare è riferito all’aereo dinamicità di questo sistema che non inficia in nessun modo una fase di lancio a lunga gittata quella che ,tra l'altro ,spesso non riusciamo poi a raggiungere con i normali sistemi di lancio della pastura (Cobra ecc.) .

Una perla d’attrattore Ancora Richworth nella seconda delle proposte d’attrazione in-line : Francesco , mio negoziante di fiducia ne aveva un paio di barattolini che per lungo tempo  nessuno (me compreso ) aveva mai comperato : mi sto riferendo al Feed inducing rig tablets ovvero delle pastiglie dalla forma circolare forate al centro composte da attrattori e stimolatori che a contatto con l’elemento liquido si disgregano . Per soddisfare la curiosità che nel frattempo mi era sopravvenuta ne acquistai uno , corsi a casa a provarne la reazione in vasca e rimasi sorpreso e felice nell’accorgermi che quella pastiglia (gusto tutti-frutti) nello sciogliersi liberava particelle di essa che lentamente guadagnavano la superfice creando in questo modo una scia ascensionale ,attiva su più strati d’acqua , questa  caratteristica ,da sola ,fu una sufficente motivazione per adottarlo senza riserve tra le mie strategie preferite ,non solo invernali . Disponibile in ben dieci gusti e “infilato” nel numero di una o più tavolette lungo il tratto finale della lenza madre bloccandone lo scorrimento con un nodo in Power gum , oppure , come io preferisco , legato con un pezzo di Samson (Kryston) alla zona retrostante l’anti-tangle ,dove, in pratica, il finale innescato non possa entrare in contatto provocando indesiderati grovigli .

Una gabbia di potenza Ultimo metodo che mi permetto di suggerire a chi non ha avuto ancora il coraggio di smettere di leggere ,è quello basato sull’uso delle gabbiette in plastica (Jail-bait) che Solar commercializza nelle diverse misure e colori . Nate essenzialmente per proteggere l’innesco in acque dove la presenza dei pesci “pulitori” è un incubo ricorrente, vedono un impiego anche nel nostro caso come attrazioni in-line. In pratica si tratta di sistemarne una (anche due) dopo la zona anti-tangle sfruttando i fori di cui i due emisferi sono dotati ,fermando lo scorrimento con i soliti nodi in power gum, prima e dopo la gabbietta. A tal punto, libero sfogo alla vostra fantasia ,che prenderà forma con sistemi attrattivi che vanno dall’inserimento dei ball-pellet , all’impasto per il method , le stesse capsule idrosolubili, come anche i fiocchi in p.v.a. iniettati d’attrattore e quant’altro ancora...Pensiamo anche alla possibilità di affiancare i vari sistemi sinora descritti in simultanea sinergia (foto n°4 ), ciò potrebbe garantirvi un’ attrazione tale da giustificare l’assenza di ogni altra forma di attrazione mediante lancio di esca concomitante all’azione di pesca , ciò sarà dettato solo da quanti “non ritorni” i sistemi vi avranno garantito ,in una stagione nella quale non possiamo permetterci di sbagliare nulla , ogni errore sarà pagato con il sacrificio di tutte quelle ore “buttate” in attesa , con le mani “avvolte” attorno al tazzone del caffè fumante , nel silenzio delle notti gelide, rotto soltanto da quell’ anatra che starnazzando sembra ridere di quell’unico “pirla” che ha montato una tenda e sta dormendo al gelo , quel giorno ,sulla pagina di un album di fotografie , quello sei tu : una carpa , tanta neve e un uomo con i suoi ricordi , le sue emozioni , la sua unica passione.....Tanti auguri a tutti !!