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La pesca invernale in fiume, strategie ed attrezzature

FIUME IN INVERNO, ATTREZZI E STRATEGIE VINCENTI

Nello scorso articolo (che vi invito a leggere se non lo avete già fatto) abbiamo trattato l'argomento principale ovvero come scegliere lo spot ideale! Essere al posto giusto, nel momento giusto, rappresenta il 70% del risultato! Il resto sono tecnica adeguata, pastura ed esche giuste e un pizzico di fortuna, come sempre nella vita.

In questo secondo episodio tratteremo la tecnica e gli attrezzi adeguati allo scopo, mentre vi anticipo già che il terzo ed ultimo, tratterà l'argomento pastura, method ed esche.

Avere la giusta attrezzatura per il fiume è fondamentale per non perdere o mettere a rischio il pesce e, fortunatamente, l'approccio è decisamente "ignorante" per cui non serve spendere molti soldi per avere un paio di canne dedicate.

(vuoi capire che attrezzi usavo io in fiume? clicca qui per leggere un articolo sulle mie canne ideali)

Il tipo di approccio presentato si pratica nel migliore dei modi possibili con massimo 2 canne, un numero superiore sarebbe deleterio per il risultato, mentre si può approcciare tranquillamente con un singolo attrezzo se si fanno pescate di poche ore!

Il bello di questo carpfishing è che si possono avere ottimi risultati anche in pescate di 4-10 ore max, per le quali non serve neppure la tenda e tutti gli accessori da campeggio, aumentando a dismisura la nostra mobilità specifica.

La misura di canna ideale è da 10, massimo 12 piedi, con potenza dalle 3 alle 3,5 libbre. A pari test di curva, una canna più corta è sempre più potente di una lunga.

Queste sono canne che si possono acquistare a meno di 100 euro di costo, rappresentano la scelta ideale come anche le canne da 12 piedi da spod, che sono ancora più economiche.

Le preferisco corte perchè la canna non dovrà sporgere dalla sponda se non di pochi centimetri, in modo che il filo entri in acqua sotto riva e non sia quindi vittima di rami ed  altro materiale sospeso portato dalla corrente. Inoltre la presenza di alberi e fronde sulla riva,  ci obbliga a volte a restare bassi per non impigliare i cimini.

Dovremo lanciare a pendolo accompagnato una grossa zavorra al massimo ad un paio di metri dalla sponda...quindi l'opzione lancio è secondaria ed una canna di 3 metri è sufficiente per calare direttamente dal cimino solo accompagnando il filo nella discesa.

Mulinelli piccoli e compatti, taglia 5000 scelti fra quelli per lo spinning pesante oppure per la pesca a fondo con capacità massima di 200 metri di nylon 0,40 o 0,50.

Monteremo esclusivamente Nylon diretto senza nodi o punti deboli, per sfruttare a nostro vantaggio l'elasticità del materiale che limita il pericolo di slamate. io ho sempre scelto polimeri color fluo, morbidissimi, in genere destinati al mare, come il caro vecchio Berkley big game che è indistruttibile proprio perchè molto elastico! Un filo estremamente economico che puoi sostituire senza pensieri ogni stagione (Berkley big game giallo fluo 0,45)

Quindi filo diretto dal mulinello che finisce legato ad una robusta girella a barilotto di quelle con cuscinetto, dove attaccheremo anche il terminale e la zavorra (la zavorra sull'occhiello sotto, il terminale sullo stesso occhiello dove abbiamo legato la lenza madre). Semplice, efficace e senza rischio rotture indesiderate!

Il terminale è il fulcro della nostra azione! In acqua corrente si usa ASSOLUTAMENTE un D rig classico, oppure evoluto (Come il mio crazy D rig che puoi vedere in questo articoloche è l'unico terminale che garantisce assenza di garbuglio dato dalla corrente oppure dall'azione di piccoli pesci di disturbo (sempre presenti in fiume).

Il materiale per realizzarlo è sempre un nylon extra morbido da terminali come il Sufix zippy  0,40 o 0,45 (sempre leggermente inferiore alla lenza madre) che io univo alla girella con un asola crimpata ed un attacco sgancio rapido molto robusto. La misura sarà sempre inferiore alla lenza madre perchè è in questo punto che deve avvenire un eventuale rottura (sperando che non avvenga mai). La lunghezza del terminale vada un minimo di 30 centimetri ad un massimo di 50 cm. in funzione della forza della corrente. Più l'acqua tira e più allungo il terminale. Nel fiume Sile io pescavo con circa 40 cm.

La zavorra ideale è il sasso compatto a perdere da 3-400 grammi, legato alla famosa girella con un nylon 0,20 che si deve rompere in ferrata lasciando libera la lenza. Questo passaggio è fondamentale per portare il rateo catture prossimo al 100%. Il piombo che dondola durante il combattimento è infatti la prima causa di slamate. Se perdo la zavorra, la carpa viene a galla velocemente e perde l'aiuto della corrente e degli eventuali ostacoli sul fondale.

(clicca qui per vedere un articolo su come fare i sassi a perdere)

Chi usa il method, tecnica di pesca molto valida in questo frangente, che prevede di appiccicare al piombo una palla di pastura appositamente formulata (di cui parlerò nel terzo articolo), utilizzerà degli opportuni piombi. Siccome il vantaggio del piombo a perdere è innegabile...ma non si può seminare il fondale con questo materiale tossico, suggerisco la realizzazione di zavorre come quella presentata nella foto ad inizio articolo, realizzata segando a fette un tondo forato di ferro, su cui si salda un cavalierino e girella, ma che può essere legato al terminale semplicemente con un asola di nylon dello 0,20 passante. Il ferro è un inerte non inquinante...e rappresenta il minore dei mali.

Gli avvisatori acustici si pongono su picchetto singolo se possibile piantare nella sponda, oppure su un piccolo rod pod molto basso se le sponde sono cementizie. (è sempre bene legare il pod affinchè sia irremovibile).

le canne stanno poste con le punte verso l'acqua e non sporgenti dalla sponda. Una volta calato il terminale davanti a noi, calcolando la leggera deriva che può avere la discesa, basta mettere il filo in tensione e regolare la frizione al limite per non far finire la canna in acqua...Meno spazio di manovra si lascia al pesce e meglio è in corrente!

Non servono avvisatori visivi o testine che anzi rompono solo le scatole con falsi segnali. Il pesce non può venire incontro e quindi non ci sarà mai allentamento della lenza, per cui queste soluzioni non sono necessarie.

Si resta in prossimità delle canne pronti a ferrare repentinamente ed ingaggiare combattimento. Per questo basta una sedia reclinabile , l'abbigliamento adeguato (soprattutto stivali termici anche sovra dimensionati), una coperta da calarsi sopra ed un piccolo ombrello per riparo.

Panino, birretta e thermos col the caldo completano il necessario per sostentamento.

Ricordate che non potete essere troppo lontani dalle canne e che pescate sotto i piedi, per questo motivo non potete fare troppo cinema o casino nel campo.

Materassino e set fotografico devono essere sempre pronti e rivolti verso sponda per non proiettare flash o disturbo in acqua.

Una volta combattuto il pesce lasciandolo ben sfogare a galla in acqua, lo ponete in materassino stanco, così fate subito la foto e rilasciate. Mettere in sacca è deleterio per la riuscita della pescata perchè, oltre al casino, il pesce libera sostanze dello stress che possono allamare i suoi simili a distanza, in quanto trasportate dalla corrente.

Quindi organizzatevi per fare foto notturne decenti! La foto del guerriero che libera subito il suo avversario!

La carpa va rilasciata a valle dello spot, realizzate in anticipo quale sarà il punto giusto per farlo in sicurezza.

Dopo la cattura non si ricala nè ripastura immediatamente! Potrebbero esserci altri pesci già in zona e voi avete ancora una canna in target zone! Si ripristina il tutto dopo la seconda partenza oppure dopo almeno un oretta dalla prima cattura.

Spero di avervi fornito dei buoni spunti al riguardo e vi rimando al video che seguirà questo articolo.

 

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