Dopo aver analizzato l’ingrediente vegetale più ricco,la soia, passiamo al cereale più povero ma più coltivato sul pianeta da cui si ricavano un sacco di prodotti semilavorati più o meno interessanti per i nostri scopi. A dire il vero il mais è riconosciuto come universale esca da carpe da tempo immemore, anche se per espletare al meglio questa funzione deve essere trasformato attraverso cottura e\o fermentazione. Il motivo è semplice, di per se questo chicco dotato di un guscio durissimo non è per nulla attrattivo e per renderlo interessante va ammorbidito e si deve trasformare lo zucchero che contiene sotto forma di amido, in un polisaccaride più facile da metabolizzare e decisamente più idrosolubile.
Per questo l’innesco del mais è interessante esclusivamente in quei casi in cui la taglia del pesce non sia considerata un fattore importante oppure nelle acque dove non vi sono pesci di disturbo. Un caso a parte è rappresentato dalla carpa erbivora che per suo metabolismo e capacità chemiorecettiva risulta particolarmente attratta dai vegetali e dai loro fermentati.
Anche nel caso del mais andremo ad analizzare il seme e tutti i possibili derivati.
-il seme di granoturco:
Il seme si trova comodamente in commercio in varie forme, dal classico mais secco usato come mangime semplice per le galline (intero o spezzato) al mais dolce in vasetto (una tipo di mais più delicato, cotto a vapore e molto più saporito e digeribile a causa del tegumento più sottile)al mais Cileno, detto gigante che si differenzia per dimensione e composizione nutrizionale. Si tratta di un seme economico che si può acquistare in consorzio, così come trovarlo già cotto, aromatizzato e pronto in vasetto, preparato appositamente per la pesca dei ciprinidi. Il mais secco si prepara ammollandolo per 10 o più ore in acqua, cuocendolo per almeno 1 ora e poi, a discrezione, facendolo fermentare nella sua acqua in recipienti sigillati anche per alcune settimane. Molti appassionati saltano la fase di cottura lasciando solamente fermentare. Questo processo può essere accettabile a patto di attivare il processo introducendo zucchero (1 kg. ogni 10 di mais) e lo starter dell’aceto, ovvero la madre di aceto (50 ml. ogni 10 kg. di mais) oppure il lievito di birra (50 grammi ogni 10 kg di mais). Lo stesso processo può essere adattato per il mais cileno, limitatamente agli inneschi, che risultano così più grossi e resistenti al disturbo. Nella preparazione della pasturazione conviene utilizzare sia mais intero che spezzato in pari quantità per rendere il tutto ancora più attrattivo. Da questo punto di vista vorrei sottolineare che sono gli zuccheri che si sviluppano dalla cottura e fermentazione dell’amido ad attrarre i pesci e non la parte proteica del seme e i suoi amminoacidi che sono veramente presenti in quantità scarsa e di bassissimo valore biologico. A fronte di questa affermazione vorrei ricordare che 100 anni or sono vi era una malattia chiamata pellagra dovuta al consumo massiccio di mais nella popolazione povera, che per questo motivo soffriva di mal nutrizione. Per lo stesso motivo in alimentazione vegetariana il mais è sempre abbinato ai legumi che ne completano lo spettro amminoacidico.
-farina di mais :
Dalla macinatura del seme si ricavano varie farine identificate dal grado di molitura cioè dalla dimensione del granello. Partendo dalla più grossa a scendere troviamo la bramata, il fioretto, il fumetto e il semolino di mais che possono essere ricavate sia dalla variante bianca che gialla del seme, identiche per i nostri scopi a patto di non voler ottenere una miscela finale molto chiara (per esche particolarmente visibili) per cui è preferibile la bianca. Tutte queste si possono trovare in forma pre-cotta che è la più adatta ai nostri scopi in quanto gli amidi risultano già parzialmente trasformati e quindi migliorativi in termini di meccanica dell’impasto, di gusto e digeribilità. Con la farina di mais si può ottenere la polenta sia cruda che cotta. La cruda è l’esca più antica usata per la pesca alla carpa in italia; con farina di mais +pane raffermo +biscotti frollini polverizzati, il tutto impastato con mais dolce alla vaniglia e acqua Q.B. si ottiene un’esca che fino al 1980 ha “spaccato” le canne pescando a fondo col galleggiante, una pesca antica ma affascinante.
La polenta cotta rappresenta invece una versione low cost per pasturazioni massive, anche acquistata a “prezzo stock” già pronta in panetti per la griglia oppure preparata in calderone, da abbinare ovviamente alle boilies per creare grosse aree di interesse, modalità particolarmente adatta alle prime fasi di una pasturazione a lungo termine oppure a pescate che durano più di 4-5 giorni.
Nel mix la farina di mais ha un ruolo di volume strutturale, per appesantire l’esca come peso specifico e per regolare la meccanica nella fase di impasto. La forma migliore è il fumetto precotto o il semolino, le graniture più fini reperibili sul mercato. Il mix in cui figura in quantità maggiore è il 50\50 ma come ho scritto in articoli precedenti, si presta bene anche a formulare fishmix basilari (1\3 mais + 13 soia + 1\3 fishmeal), ideali per chi ha bisogno di tanta esca ad un prezzo contenuto e che quindi pastura con continuità uno spot in via quasi esclusiva.il dosaggio di questo ingrediente può variare dal 10 al 40% del volume finale.
Esiste una farina di mais di eccezionale qualità gustativa, la farina di mais dolce. Si tratta di una variante poco comune in europa che potrebbe migliorare di fatto la resa finale di un birdfood mix o 50\50, ricordo di averne provato una campionatura molti anni or sono di provenienza americana e la ricordo come molto legante, profumata e dolce, con una grana impalpabile simile alla farina 00.
-fiocco di mais :
un mangime semplice per zootecnia ma anche un ingrediente da colazione per l’essere umano. Per i nostri scopi ricorriamo ovviamente al prodotto zootecnico per motivi economici. Praticamente si tratta del chicco pressato fra rulli a caldo, un prodotto precotto e quindi particolarmente digeribile. Utilissimo per creare pasture pesanti da fondo spettacolari in fiume dove la corrente diffonde una scia di microparticelle che fanno risalire il pesce al nostro spot. La mia versione preferita per il fiume Sile prevedeva l’uso di fioccato, pane secco e argilla in polvere in parti uguali, impastati con salsa di ostrica Mekrua oppure salsa di soia e formata in grosse palle con all’ interno un ciottolo di fiume per appesantire ulteriormente.
Lo stesso fioccato , può essere micronizzato e sostituito alle farine di mais commerciali per gli stessi scopi ed utilizzi indicati sopra.
-ttx di mais:
Detto anche tortello, un semilavorato di scarto del processo di estrazione dell’olio di mais, tostato per rullatura e molto utilizzato come ingrediente per pasture dedicate ai ciprinidi in genere. Si trova in consorzio in grossi sacchi a costi accettabili e può essere utilizzato direttamente come pastura dato che affonda, ma preferibilmente in acqua ferma. Oppure impastato micronizzandolo (o acquistato come ingrediente già in farina) e aggiunto ai mix al posto della farina di mais, ricordando però che si presenta più neutro da un punto di vista meccanico.
-pellet di mais :
mangime semplice realizzato con un estruso di mais integro a caldo comprensivo di germe, utilizzabile per pasturazione semplicemente buttando in acqua o inserendolo nei sacchettini di PVA . Si può macinare in farina ottenendo un prodotto più gustoso e legante della farina normale.
-proteine del mais:
Vendute come ingrediente del mais col nome di super gold o similari, si tratta della componente proteica del mais. Negli anni ’80 veniva inserito nel 50\50 per alzarne il potenziale nutritivo ma dal mio punto di vista e data la scarsa qualità nutritiva di questa farina, la trovo una scelta non troppo brillante. Di contro il gusto risulta molto appetito alla carpa e quindi potrebbe trovare spazio per creare variazioni gustative in mix birdfood o 50\50, dosando sempre fra il 10 ed il 30 %.
-germe di mais :
Una farina molto ricca di gusto e nutrienti difficile da gestire all’interno del mix perché molto delicata e soggetta a facile irrancidimento. Per non rinunciare a questa parte del chicco è sufficiente usare farine di mais integrali che quindi già la contengono.
-maizena:
L’amido di mais un ingrediente utile in funzione di legante meccanico per la fase a crudo in mix molto grassi.
-destrina di mais:
Un ingrediente tecnico ottenuto dalla trasformazione chimica dell’amido di mais. Praticamente un collante ideale nella fase a crudo per tenere insieme mix ostici, che poi in acqua si scioglie lentamente senza pregiudicare troppo il modo di lavorare della boilie, si dosa dal 5 al 10%.
-crema di mais :
Nella cucina americana si usa la crema di mais dolce, un appetante molto valido da utilizzare per impastare method mix oppure per realizzare esche semi-solubili, inserendolo al posto di alcune uova nell’ impasto delle boilie. si può ottenere in forma casalinga frullando il mais in scatola da insalate sgocciolato. Questa pappetta è ideale per impastare birdfood mix, 50\50 e nutty mix da rollare con aromi dolci. Lo studio delle giuste proporzioni, partendo da 4 uova intere + 200 grammi di crema (per 1 kg. di mix) può portare alla realizzazioni di esche che si sciolgono in acqua in un tempo prestabilito (se tolgo uovo e aumento la crema il tempo cala), tanto desiderate dai garisti o da chi frequenta i carpodromi.
-fonzies :
Le famose patatine che fanno leccare le dita, ricche di sale e di appetanti violentemente efficaci sull’ essere umano che ha un sistema recettivo molto scarso in confronto alla carpa. Macinate in farina direttamente dentro il mix (in modo da non appiccicare il mulino) ci permettono una caratterizzazione gustativa del 50\50 da impastare con liquore di grano (CSL) e aromi cremosi come lo scopex, per pescate veloci ad elevata resa. Come per altre caratterizzazioni , il dosaggio può variare da un 10 al 20% .Si tratta di un ingrediente legante molto leggero, che potrebbe recare fastidio se inserito in miscele che abbiano già un peso specifico critico.
-CSL :
Corn steep liquor un prodotto della fermentazione del mais, pungente e gustativamente interessante come liquid food da inserire in molteplici tipologie di mixes, dai birdfood dolci o speziati, ai nutty mix, nei dosaggi indicati dal produttore, che sono in funzione della densità.
-sciroppo di mais :
Un additivo alimentare presente in quasi tutte le preparazioni dolciarie industriali, ricavato dal mais. Si tratta di un gel molto simile al miele come consistenza e composto di glucosio e fruttosio. Da utilizzarsi come dolcificante naturale dai 50 ai 200 ml. per kg. di mix, in funzione del numero di uova inserite. Un prodotto che consente di creare dei gel solubili adesivi, da usare come intingolo per ammollare le esche oppure per creare dei liquid food, addizionandolo con idrolizzati animali di varia natura. Spettacolare con krill e fegato idrolizzato.
-fake mais :
Concludo simpaticamente questa disquisizione con le imitazioni del mais che vanno per la maggiore nel moderno carpfishing. Praticamente pezzi di plastica colorati a volte realizzati in polimeri siliconici in grado di impregnarsi di aroma. Una soluzione pratica per “chiudere” un rig fatto con il mais, aumentandone la resistenza oppure per un innesco singolo molto visibile che inganna carpe fin troppo stressate da un sacco di esche differenti.