Che cos'è un mix?
Letteralmente una miscela di ingredienti solidi che andranno impastati con attrattori e uova per realizzare la boilie, la base di lavoro per creare un'esca di successo.
Il self made mi ha sempre affascinato fin dagli inizi della mia passione per il carpfishing.
Negli anni '90 avevamo a disposizione pochi ingredienti e non sapevamo neanche come utilizzarli al meglio, per questo motivo pochissimi pionieri miscelavano personalmente mentre la maggior parte utilizzava mix già pronti.
All'epoca non vi erano molte possibilità di scelta e neppure una gran specializzazione dei prodotti pronti, con lo stesso mix si pescava ovunque senza alcun tipo di pianificazione, di strategia o aggiustamento.
I prodotti rispecchiavano il principio delle ready made, servivano cioè a realizzare delle palline coese e compatte che veicolassero in acqua la traccia aromatica prescelta.
In quella fase storica eravamo tutti convinti che fossero gli aromi a catturare e non le farine.
L'esperienza ed il tempo ci hanno portato a capire che è l'interazione delle due parti ad attirare il pesce ma che compete alle farine il mantenere viva l'attenzione per tempi lunghi.
Da qui in avanti inizieremo ad approfondire le tematiche relative allo sviluppo di miscele specifiche dedicate ad una pesca attenta e non superficiale, parleremo in maniera approfondita di tutti i tipi di mix e analizzeremo gli ingredienti di base e complementari identificandone pregi e specificità.
Alla base di ogni miscela ci deve essere un progetto ben definito sviluppato partendo da un'idea che tenga in considerazione il tipo di pescata, l'ambiente e le prede potenziali che andremmo ad affrontare.
In questa fase può essere interessante capire come le aziende sviluppano le loro miscele: si parte quasi sempre dalle richieste dei collaboratori che pescano con i prodotti del brand (i cosi detti testers), i quali valutano nel pratico le necessità che si trovano sul campo.
Mediando fra tutte le osservazioni e valutando la collocazione del nuovo prodotto in termini commerciali, parte la fase di progetto sulla carta affidata agli esperti nella ricerca e sviluppo (che in genere non sono testers) i quali cercano un preciso riscontro alle domande poste, valutando le soluzioni già presenti e analizzando esperienze del passato.
Ci sono 3 domande da porsi in questa prima analisi:
-1 quali sono gli obbiettivi
-2 quali sono le soluzioni tecniche
-3 che ingredienti servono
Il mix nasce dopo che si sono decisi gli ingredienti funzionali, quelli strutturali e i complementari.
Da questo punto in avanti si tratta di regolare gli equilibri, impastare dei test di prova, misurare e raggiungere una stabilità e quindi utilizzare in pesca i prototipi per valutare sul campo e aggiustare di conseguenza i primi campioni.
Una sintesi veloce che vuole dare un'idea di un lavoro che solitamente dura almeno un paio di stagioni di pesca, valutato con attenzione da un gruppo di almeno una decina di brillanti pescatori (altrimenti le tempistiche si allungano notevolmente).